Il reportage del nostro viaggio in Giappone per approfondire con il Dr. Qing Li, Immunologo e Presidente della Società Giapponese di Medicina Forestale le origini della Terapia Forestale. Abbiamo parlato di ricerca alla Nippon Medical School e praticato nel parco del Santuario di Nezu.

Il video si trova all’ interno dell’Ospedale di Prato nel corner Prato Urban Jungle, in loop con #pilloledisaluteperlemergenza.
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Con il contributo di:
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Professor Qing Li – Immunologo – Nippon Medical School – Presidente Società Giapponese di Medicina Forestale
Francesco Riccardo Becheri – Responsabile Scientifico Psicologo – Stazione di Terapia Forestale Pian dei Termini
Tokyo – Giappone

L’essere umano ha vissuto per migliaia di anni nella natura, evolvendosi in equilibrio con essa. Negli ultimi due secoli, a causa dell’urbanizzazione forzata è stato rotto un rapporto millenario che ha prodotto condizioni di stress e squilibri rilevanti nel nostro organismo.
Da oltre trent’anni il governo giapponese finanzia progetti di ricerca che studiano come fronteggiare queste criticità. Lo Shinrin-yoku (letteralmente “bagno nella foresta”) prevede una profonda immersione nella natura attraverso una metodologia esperienziale che stimoli l’attenzione consapevole della mente, dei cinque sensi e delle sensazioni corporee in relazione al contesto naturale della foresta. La pratica guidata include l’ascolto dei suoni di un bosco, il respirarne i profumi e gli oli essenziali rilasciati dagli alberi (fitoncidi), l’osservare la luce e le sfumature dei colori, lo stabilire un contatto con le piante e con la terra. Numerose evidenze scientifiche hanno dimostrato come l’applicazione di questo protocollo sia correlato con la diminuzione della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna, e dei livelli di cortisolo (ormone dello stress). Allo stesso tempo è stato appurato come la Forest Therapy permetta di riequilibrare il sistema nervoso autonomo, di migliorare l’umore e di rinforzare il sistema immunitario favorendo la produzione dei linfociti NK (natural killer).
A fianco della Terapia Forestale esiste poi una pratica orientata maggiormente alla promozione del benessere e alla ricreatività all’interno delle foreste. Questa pratica viene definita Immersione forestale e non richiede lo stesso rigore nel collaudo dei sentieri e nella verifica di miglioramenti fisiologici e psicologici nei partecipanti.